Questa Via escursionistica fu scoperta nel 2002 per un caso fortuito. Una mattina di maggio verso le h 7,30, insieme ad alcuni amici, volevano percorrere la famosa “Via dei Gelati” che attraversava la base superiore del Nevaio perenne del Gravone fino al Dente del Lupo.
Senonché quel giorno tirava un forte vento sul Piazzale di Fonte Vetica da non rimanere in piedi. Così, tergiversai qualche minuto, e ci incamminammo per il Vallone di Vradda per riparaci un po’ dal vento, o meglio, in attesa che cessasse. Traversammo sotto le pendici di Monte Camicia fino ad arrivare ad un grosso masso con uno stemma che successivamente si rivelò essere di origine Aragonese. Proseguendo verso NORD-OVEST dapprima si incontra la vecchia miniera di bitume poi, per tracce pastorali, si raggiunge l’ampio canale che arriva dal Vado di Ferruccio. Nel percorrere il letto del canale cominciammo ad incontrare rivoli di acqua di fusione che man mano diventavano sempre più copiosi con l’approssimarsi di qualche vera e propria sorgente. Nel punto in cui il canale diventa più ripido vi sono alcune marmitte,csimili a quelle della più nota Via dei Laghetti sul Monte Prena, che formano dei veri e propri laghetti.
Max elevation: 2530 m
Total descent: -1074 m
Total time: 02:43:22
Verso la parte superiore del conoide si incontrano ancora alcuni resti dell’F104 pilotato dal tenente Marco Adinolfi che il 6 aprile 1994 precipitò sulla NORD del Camicia. Per ghiaie e rocce rotte si perviene su Tre Chiodi e una staffa i quali fanno parte del famoso “Sentiero del Centenario”. Qui il panorama è straordinario tra le ultime guglie del Camicia e le variopinte colline Teramane fino ad arrivare al promontorio del Conero. Da questo punto si percorre un tratto dello storico Centenario fino alla Vetta di Monte Camicia 2564slm.
Il ritorno lo si fa attraverso il Vallone di Vradda fino a Fonte Vetica.