Il Monte Circolo è un’altissima rupe scaglionata dove una grande parete aperta ad anfiteatro che dai 933 metri di quota del Castello di S. Panfilo d’Ocre degrada a precipizio, tra canaloni e tratti rocciosi, verso “l’ex” abitato di Fossa. La parete di Monte Circolo, fin dai tempi antichi, è stata teatro anche di episodi particolari.Da qui, infatti, fu scaraventato di sotto nel 250 d.C. San Massimo d’Aveja, patrono della città dell’Aquila.Nell’anno 1208 un’eremita di nome Placido passò a ricoverarsi in una grotta di questa montagna, detta oggi Grotta del Beato, ove per anni accrebbe di nuove asprezze il suo già rigido tenore di vita. A frotte accorrevano le genti dai vicini paesi, attratte dalla fama di sua santità, tutti se ne tornavano consolati nello spirito, vinti da la sua umiltà. Tra questi fu il Conte Berardo di Ocre, signore per quanto illustre, altrettanto pio, il quale, col pieno consenso di Realda de Ocra, sua degna consorte, donò solennemente al nostro Placido quel luogo che si chiamava Pretola, dove successivamente fu costruito il monastero fortezza di Santo Spirito d’Ocre.Inoltre, lungo la strada che dal paese di Fossa conduce al Convento di Sant’Angelo d’Ocre si incontra una piccola cavità naturale rocciosa, detta “la Ciciuvetta” in cui un tempo si praticava il culto del Sole invitto.
Dopo queste bellissime storie e leggende, diversi secoli dopo, tra il 23 e 24 settembre 2018, dei ragazzi trascorsero la notte a monte Circolo, a guardia della slackline che avevano collegato alle estremità del concavo dirupo. Il giorno dopo avrebbero “danzato”, in equilibrio sul vuoto, per quella che sarebbe diventata la prima traversata aerea dell’anfiteatro. Sono stati i primi a raggiungere le rovine del primo bastione del Castello d’Ocre camminando sull’abisso.