Alla ricerca di un “relitto glaciale” nei pressi del Lagomorto: l’adonis vernalis, unica stazione presente nell’Appennino Centro Meridionale, mentre quello più conosciuto è l’adonis distorta che cresce sui brecciai d’alta quota, come ad esempio: sulla Sella dei Due Corni, sul crinale di vetta di Monte Corvo, ecc. Molte leggende aleggiano sul primo fiore, forse la più conosciuta quand’anche plausibile è: La pianta è legata al mito greco della storia d’amore tra la dea Venere e il giovane cacciatore Adone il quale fu ucciso da un cinghiale durante una battuta di caccia, venne trasformato da Venere in un bellissimo fiore, l’adonis appunto.
In Italia si erano perse le sue tracce da decenni, molti botanici avevano finito col ritenerlo estinto. Alcuni esemplari del fiore, di origine asiatica, sono invece stati ritrovati nel perimetro esterno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, precisamente sopra l’abitato di Castelvecchio Calvisio (1045slm) in località Lagomorto e Valle Pagano (1145-1155slm).
L’adonis vernalis, detta anche adonide gialla, è una pianta originaria delle steppe dell’Asia orientale. Si suppone che l’arrivo sulle montagne Abruzzesi forse è dovuta ai cambiamenti climatici delle ere glaciali. La “migrazione” è infatti iniziata circa 18.000 anni fa. Dopo l’innalzamento delle temperature e il conseguente ritiro dei ghiacciai, l’adonis vernalis ha ritrovato nelle valli aquilane le condizioni ambientali idonee alle sue splendide fioriture gialle.
Giovanni Galetti, autore del testo “Abruzzo in fiore” – Ambienti e flora montana della regione dei parchi, edit. Majambiente, 2008, descrive la pianta come RARA e la colloca appunto nei “dintorni di S. Stefano di Sessanio e Castelvecchio Calvisio (Gran Sasso)” Nelle Note dice: ‘entità individuata in Abruzzo nel 1995. Si tratta attualmente dell’unica presenza sul territorio nazionale. Sull’arco Alpino è data ancora presente, ma rara, nel Vallese (Svizzera) e nell’Austria meridionale. Pianta contenente sostanze tossiche’.
Negli anni passati, precisamente la prima domenica di maggio, il Comune di Castelvecchio Calvisio organizzava una festa con un’escursione guidata per ammirare e far conoscere questa bellissima pianta.