A metà del ‘900, quando l’alpinismo sul Gran Sasso cominciava l’era del 5° alcuni scalatori tra i quali la M.d.V.M. Andrea Bafile pensarono di costruire un riparo nel cuore del Massiccio. Era il 1949 e il Franchetti, la cui costruzione iniziò nel ’58, non esisteva ancora.
Occorreva un punto di appoggio per gli alpinisti tra Corno Grande e Corno Piccolo e lui scelse il ripido pendio morenico che sale verso il ghiacciaio del Calderone a q.2600. Sotto due grossi massi, un po’ scomodi da raggiungere, costruì il suo rudimentale bivacco e subito gli alpinisti lo battezzarono “il Buco”, in dialetto “ju Busciu”. Vi invio alcuni fotogrammi della visita odierna all’avamposto.
Buona Domenica, Paolo