“Beatitudine” di Gabriele D’Annunzio

L’oramai famoso “Giro delle Beatitudini” da una poesia di Gabriele D’Annunzio: “Beatitudine”, nella quale il Vate viene “ispirato” dal Sommo Poeta.

  • “Color di perla quasi informa, quale
  • conviene a donna aver, non fuor misura”.
  • Non è, Dante, tua donna che in figura
  • della rorida Sera a noi discende?
  • Non è non è dal ciel Betarice
  • discesa in terra a noi
  • bagnata il viso di pianto d’amore?
  • Ella col lacrimar degli occhi suoi
  • tocca tutte le spiche
  • a una a una e cangia lor colore.
  • Stanno come persone
  • inginocchiate elle dinanzi a lei,
  • a capo chino, umíli; e par si bei
  • ciascuna del martiro che l’attende.
  • Vince il silenzio i movimenti umani.
  • Nell’aerea chiostra
  • dei poggi l’Arno pallido s’inciela.
  • Ascosa la Città di sé non mostra
  • se non due steli alzati,
  • torre d’imperio e torre di preghiera,
  • a noi dolce com’era
  • al cittadin suo prima dell’esiglio
  • quand’ei tenendo nella mano un giglio
  • chinava il viso tra le rosse bende.
  • Color di perla per ovunque spazia
  • e il ciel tanto è vicino
  • che ogni pensier vi nasce come un’ala.
  • La terra sciolta s’è nell’infinito
  • sorriso che la sazia,
  • e da noi lentamente s’allontana
  • mentre l’Angelo chiama
  • e dice: “Sire, nel mondo si vede
  • meraviglia nell’atto, che procede
  • da un’anima, che fin quassù risplende”.
Il convento Sant’Angelo d’Ocre

Veduta del Capoluogo dal Villaggio Normanno e la Fossa Raganesca
(La Fossa Raganesca, una fra le più belle doline carsiche che si conoscono per la regolarità del sua bordo ellittico e per le sue eccezionali dimensioni (700 x 500 x 100), fa pensare ad un grande cratere).

L’eremo del Beato Placido da Roio ricavato sulle balze erbose di monte Circolo.

Il primo acquedotto dell’abitato di Fossa, risalente al 1702.

Una delle quattro colonne della chiesa di San Salvatore situata all’interno del borgo fortificato di Ocre.

La grotta speleo Mitraico conosciuta come la Civiuetta.

“Il Vecchiaccio” o “il Vecchione” come lo definiva Igino Di Marco
Si trova In località “Pianiglio”:  è una roccia isolata che in certe ore e con certi punti di luce dal curioso profilo di viso umano. Residuo di erosioni, disfacimenti e crolli di vario genere.    
La discesa in doppia dalla cengia erbosa di monte Circolo.

L’ultimo bastione del borgo fortificato di Ocre, e la luna.

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