Fonte/cisterna di Ciarlotti o Fonte Ciarlotta “Fónt’ Ciarlótt’” (dialetto locale)
Dalle poche notizie tramandate nel corso dei secoli non sono stati trovati scritti e relazioni inerenti alla fonte/cisterna di Ciarlotti, ragion per cui possiamo fare solo una ricostruzione sommaria dai pochi elementi presenti in posto e dai lacunari racconti di qualche abitante, oramai diversamente giovane, del paese di Campana. L’origine di questo manufatto si inserisce sicuramente nel contesto del ben più noto Ponte Romano realizzato all’epoca della Roma Imperiale (200 – 250 d.C.), per il quale sono state fatte e pubblicate relazioni a firma di autori già noti (S. Zenadocchio, O. Antonini, I. Proietti, B. Orsatti, A. Galeota, ecc.). L’impianto è situato poco fuori dall’abitato nella località denominata Piano del Monte a q 560 slm (per i naturali la zona è stata sempre conosciuta come Fònt Ciarlòtt).
Il sentiero per arrivare alla fonte
La struttura del manufatto si addice di più a quella di una cisterna e non a quella di una fonte, infatti la ciclopica pietra posizionata alla base dell’impianto fa pensare ad un avvicinamento verso il pozzo il più vicino possibile per la raccolta dell’acqua, senza adoperare svariate prolunghe che avrebbero causato una tracimazione dell’acqua durante il sollevamento del contenitore. Inoltre, sempre dalle labili informazioni ricevute, si suppone che, prima di arrivare alla gigantesca pietra, all’ingresso ci fossero tre gradini. E’ probabile che nel corso dei secoli questa struttura abbia subito delle modifiche in quanto, nella parte inferiore troviamo i “rigorosi” conci ben squadrati risalenti all’epoca Romana, mentre nella parte superiore, compresa la volta a botte, le pietre sono irregolari e tenute da una specie di malta, a ragione possiamo stabilire un periodo medievale. Adiacente all’impianto si ipotizza ci sia stato un insediamento Vestino, attraverso il ritrovamento, sui terreni circostanti, di alcuni reperti risalenti a tale periodo: da confermare (I. Proietti).
La pietra ciclopica e i conci Romani
Il nome “Ciarlotti”, con ogni probabilità, gli fu attribuito per identificare un popolo di ceto sociale più basso, cioè contadini, artigiani, pastori, ecc… Un’altra ipotesi dell’appellativo “Ciarlotta” è quello inteso come una sorgente con una copiosa erogazione di acqua.
Ponte Romano di Campana (le edicole coperte) 1906 proprietà Franco Seri
Nel secolo scorso, come raccontano i pochissimi residenti anziani di Campana, è stato un punto di approvvigionamento, sia per uso alimentare che agricolo, infatti, sempre da tali testimonianze, si racconta che l’acqua prelevata per uso agricolo serviva per sciogliere lo zolfo, quale trattamento antiparassitario sui piccoli vigneti circostanti.