Riporto parzialmente la storia dell’utilizzo incrociato di ruoli e missioni da parte degli aviatori USA appartenenti alla squadra di parasoccorso.
“Durante la Guerra Fredda, l’Air Force ha continuato a pilotare aerei da ricognizione e sorveglianza (U-2, SR-71, RB-50 RB-57, RB-47, DC-130, P2V e altri aerei MDS). Durante il periodo 1949-1960, sono state effettuate 32 missioni di ricognizione aviotrasportate che hanno provocato incidenti internazionali e la perdita di 13 piattaforme aeree con equipaggio. I velivoli e gli equipaggi di soccorso aereo si sono preposizionati in un aeroporto remoto o hanno volato in orbite precauzionali all’ingresso e all’uscita sui punti di volo. Il personale del parasoccorso era su questi velivoli pronto per eseguire un salvataggio, se necessario.
15 marzo 1960: dopo diversi giorni di ricerche, il luogo dell’incidente del C-47 (43-48899) è stato trovato a circa 300 piedi sotto la vetta di una montagna nella catena montuosa dell’Appennino Centrale a circa 4,1 miglia a sud-est di Amatrice, in Italia. Tutte e quattro le anime a bordo erano chiaramente decedute. Una squadra di parasoccorso è saltata sul luogo dell’incidente da un 58th ARS (Wheelus AB, Libia) SC-54 per proteggere le informazioni “classificate” contenute all’interno del velivolo C-47 precipitato.)”
A suo tempo trapelarono alcune indiscrezioni tra i naturali, per lo più curiosi, dei paesi limitrofi recatisi sul luogo dell’incidente, oppure sollecitati da fantasiose ricostruzioni: si diceva che l’aereo era certo di volare sopra il mar Adriatico mentre invece stava sorvolando i Monti della Laga dell’Appennino Abruzzese-Laziale dove, purtroppo ha impattato violentemente contro la montagna, presumibilmente alle quote comprese tra 2030 e 1930slm. D’altra parte il motore radiale (il motore radiale, spesso chiamato anche motore stellare, è un motore a combustione interna nel quale i cilindri sono disposti secondo linee radiali, intorno all’albero motore. Esso può essere composto da una o più “stelle”, da cui il nome che lo identifica, cioè da una o più serie, autonome, di cilindri) è stato rinvenuto alla quota di 2030slm , mentre il carrello ad un altezza di 1930ca.. Un’altra “leggenda” metropolitana racconta che stavano trasportando dei codici di lancio di ordigni nucleari da una base all’altra e quindi era tutto coperto da segreto militare. Un’altra “storia” racconta che trasportassero gli stipendi dei militari da una base all’altra, infatti i graduati incaricati ad effettuare una prima ricognizione pare tenessero molto a cuore una valigetta al cui interno dovevano esserci circa 400 milioni di lire. Chissà quale sarà la verità. Una cosa è certa: a tutt’oggi non si conoscono le vere cause dell’incidente, o meglio l’Air Force non si mai espressa in maniera chiara sul tragico evento. Solo sulla scheda tecnica dell’aeromobile è riportato sommariamente: “Programma Aviano – Gioia del Colle”… Tuttavia tre corpi dell’equipaggio furono ritrovati subito, mentre il comandante Montgomery fu ritrovato quasi tre mesi dopo l’incidente da un abitante del vicino paese Preta dentro un canalone molto più a valle, forse espulso dal velivolo al momento dello schianto. Nella seconda puntata tratteremo la biografia e la struggente lettera che scrisse la sorella del Comandate Montgomery, la stessa 21 anni più giovane del militare.
Una piccola storia raccontata della sorella minore del maggiore Jess Edward Montgomery, allievo ufficiale del 438°corso dell’Air Force (USA), comandante del Douglas C-47 Skytrain (DC-3), schiantatosi sul versante ovest dei monti della Laga il 15 marzo 1960, precisamente a ca. 300 metri sotto la cima della Laghetta, sovrastante il paese di Preta (frazione di Amatrice). Tutti i membri dell’equipaggio sono deceduti (Cpt Albert Joseph Henrion, copilota, Sgt Elmer Arthur Kludt, operatore radio, Cdt Frantz Egidy). Ancora oggi diversi componenti del velivolo sono disseminati lungo il Fosso del Malopasso, a partire dalla quota 1490 fino ad arrivare ai ca. 2000slm.
“Sono la più giovane di otto figli e l’unica femmina. Eravamo sparsi per 21 anni e mio fratello maggiore, Jess Edward MONTGOMERY, era già nell’addestramento dell’Air Force per la seconda guerra mondiale quando sono nata. Ha continuato a diventare un pilota altamente decorato sia nella seconda guerra mondiale che in Corea e in seguito è stato membro dello Strategic Air Command (SAC). Come puoi immaginare, era un eroe per la sua sorellina: volava sempre per vederci su un luccicante aereo a reazione con indosso la sua bella uniforme. Ma più di questo, era un fratello maggiore amorevole e caloroso per me e l’ho adorato. Durante la sua ultima tournée in Italia nel marzo del 1960,
Tutti i miei fratelli ed io abbiamo frequentato la stessa scuola superiore, la Arsenal Technical High School di Indianapolis, Indiana. Tech è stato originariamente costruito come arsenale della Guerra Civile e ha un bellissimo campus di 76 acri (ettari) con molti degli edifici originali del 1860 ancora in uso oggi. L’iscrizione è enorme ed era ancora più grande negli anni ’30 e ’40 con 5.000-6.000 studenti che frequentavano contemporaneamente. Mio fratello Ed si è laureato in Tech nella classe del 1939 e io sono arrivato nella classe del 1960.
L’estate scorsa ho creato un sito Web per alunni per la scuola e sta diventando molto popolare. Qualche settimana fa ho ricevuto un’e-mail da un uomo che si è laureato nella classe del 1939. Gli ho chiesto se forse si ricordava di mio fratello, ma con un’iscrizione così grande all’epoca, non lo fece. Tuttavia, aveva un vecchio amico che era andato anche lui alla tecnologia e divenne un generale di brigata nell’aeronautica americana, BG Clyde “Mac” McClain. Il mio nuovo amico ha scritto al suo vecchio amico e ha menzionato mio fratello Ed Montgomery. Pochi giorni dopo ho ricevuto un lungo messaggio da BG McClain, che ora ha 80 anni. Mi raccontò la storia di essere stato di stanza con l’USAF in Italia nel marzo del 1960 e di aver ricevuto una telefonata che un suo vecchio compagno di classe era appena atterrato alla base e gli sarebbe piaciuto vederlo. Il vecchio compagno di classe era mio fratello Ed e i due amici hanno passato il pomeriggio a visitare la base a ricordare. Ed è stato invitato a stare con il suo amico e la sua famiglia per i due giorni successivi e si sono divertiti moltissimo — girando un po’ nelle vicine cittadine italiane, giocando a bridge, cenando nel Club degli Ufficiali e semplicemente rilassandosi. Poi andarono a salutare Ed mentre partiva per tornare alla sua base nel sud Italia.
Com’è assolutamente incredibile per me che con tutti i milioni di persone sulla Terra oggi, e dopo più di 40 anni, ho finalmente sentito una storia personale così dettagliata e amorevole degli ultimi due giorni della vita di mio fratello trascorsi con vecchi amici . Dà a me e alla mia famiglia sopravvissuta una meravigliosa sensazione di pace e ringraziamento sapere dopo tutti questi anni che gli ultimi giorni di Ed sono stati vissuti in modo così felice”. Sue Montgomery-Cook
Gran brutta storia questa. Conosco bene quelle parti (Capricchia, Preta ecc) e mi piacerebbe nella prossima primavera recarmi sul luogo dell’incidente se non troppo impervio.
Sono un ex pilota anche io, ho passato quasi 50 anni nel campo dell’aviazione e tutt’oggi sono uno studioso di incidenti aerei.
Salve Claudio,
ho letto il tuo commento e volevo chiederti se ti sei occupato dell’incidente aereo del Camicia.
Grazie
Sul Camicia gli incidenti sono stati due, uno nel 1975 e l’altro nel 1994
https://www.icorridoridelcielo.it/rendiamo-omaggio-al-cap-pilota-giancarlo-vuanello-e-al-ten-pilota-marco-adinolfi/