Ancora una volta torniamo a porre l’attenzione su questo prezioso elemento della natura. E’ necessario e urgente sensibilizzare l’opinione pubblica affinché si salvaguardi la bontà e si comprenda l’importanza di mantenere genuino l’elemento principale per la nostra sopravvivenza. Oggi l’uomo appare sempre più impreparato ed impotente, o fa finta, di fronte alle problematiche che interagiscono e che denunciamo un grave dissesto idrogeologico. Troppo spesso si considera l’acqua un bene riciclabile ed un problema che ci riguarda solo marginalmente: infatti, se ne parla solo in occasione di eventi eccezionali. La tutela delle riserve non dovrebbe mirare solamente al controllo degli agenti inquinanti, ma dovrebbe anche svolgere una politica di salvaguardia delle risorse e, pertanto, di un uso attento dell’acqua. A causa dell’uso indiscriminato e della trascuratezza e dell’abbandono dei torrenti e fiumi, la rete idrica non gode di buona salute: l’inquinamento, le contaminazioni, gli interessi economici, la mal distribuzione e gli sprechi hanno fatto dell’acqua dolce un bene sempre meno disponibile per l’Umanità. In verità, acqua ce n’è per tutti ma è mal distribuita, poco tutelata e spesso sprecata. L’UNESCO ipotizza una seria carenza idrica a livello mondiale intorno al 2030, cioè domani. Ciascuno di noi può, in qualche modo, contribuire a far si che le prossime generazioni non si ritrovino coinvolte in questa triste ma veritiera previsione. Gli abitanti delle nostre valli dovrebbero porre maggior attenzione alla salvaguardia dei corsi d’acqua che le percorrono e divenire gelosi custodi. E’ auspicabile che anche gli Amministratori locali rivolgono la Loro attenzione a questi problemi con la dovuta sensibilità e appropriati interventi.
Diceva il Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan: “Nessuna singola misura riuscirà a far di più per diminuire le malattie e salvare vite nel mondo in via di sviluppo che rendere accessibile a tutti l’acqua sicura ed impianti igienici adeguati”.
