Nevaio Gravone 8 giugno 2013
Si parte dal Rifugio Fonte Vetica a q. 1600 imboccando il sentiero per raggiungere il sentiero 8A che conduce a Vado Siella. Piegando a sinistra si percorrono tracce di sentiero pastorale fino ad una selletta dalla quale è possibile ammirare tutta la maestosità del Dente del Lupo. Continuando il traverso a NORD si arriva alla base del Dente del Lupo fino a raggiungere la testa del Nevaio Gravone a q.1950 ca.. Si scoprono dei segni di un sentiero antico e a modo suo maestoso che forse un tempo servì per smistare le pecore in quei pascoli ricchissimi di erbe, umidi, freschi, ma dalle pendenze incredibili. Il nevaio incomincia con una prima chiazza in discesa, inizia su ghiaioni vergini e perciò facilissimi che immetto in un primo balzo di cui non si vede il fondo. Il canalone centrale è strapiombante e dilavato. Il nevaio vero e proprio si estende alla base della parete. Si raggiunge aggirando sulla sinistra il canalone. Gli appigli sono infidi e molte volte rimangono in mano. Poi inizia il prato quasi verticale al termine del quale affiorano rassicuranti placche rocciose che vanno a morire nel nevaio. Ma forse è improprio parlare di nevaio, si tratta invece di ghiacciaio durissimo, compatto, verde. A mezzogiorno d’estate v’è già ombra fitta da tramonto avanzato. La lingua del nevaio termina con una galleria scavata nel ghiaccio, percorribile, dalla quale sgorga acqua di fusione. Questo fenomeno si verifica nel mese di settembre. Il freddo in questo punto è intenso. Tuttavia ai nostri piedi si estende la serena estate nella sua pienezza attraverso quel triangolo di cielo e di mare lontano e quei colli teramani che si appiattiscono, gialli di stoppie, all’infinito.
Il percorso riprende su un ampia e ripida morena fino a raggiungere la Forchetta di Penne dalla quale per crestine si perviene sopra la NORD del Camicia con un panorama mozzafiato fino a conquistare la vetta del Monte Tremoggia. La discesa è per l’8A fino a Fonte Vetica.