Per i tesori nascosti della Valle del Chiarino di Francesco Mancini

“Con la guida di Paolo Boccabella siamo andati a scoprire i tesori nascosti della Valle del Chiarino  Percorsi  Km 11.3 per D+ 455m www.EsplorandoX.it www.Club2000m.it   www.Federtrek.org – La meraviglia della montagna non è solo sulle cime. Questa uscita ha permesso il passaggio in luoghi nascosti su territori percorsi tante volte ma che vanno assolutamente conosciuti meglio. Quante volte avevo attraversato la VAL CHIARINO ma mai ero risalito a ritroso l’impetuoso  torrente con tutta la storia che lo circonda. Avendo la fortuna di avere una speciale guida tutta per me come Paolo  Boccabella ancora una volta la sua profonda cultura della zona mi è stata tramandata. Forse non è un caso che proprio nel giorno dei 757 anni della Città de L’Aquila ho realizzato questo itinerario molto complesso in quanto completamente fuori sentiero. Oltre al fatto che si è dovuto guadare più volte le acque che, man mano che passavano le ore, aumentavano la loro portata a causa dello scioglimento delle nevi. Si comincia con una sorta di corda doppia per scendere dentro alle viscere del fiume vista l’altezza e soprattutto lo strato di fango dei bastioni di terra e roccia che lo circondano. Una vera avventura wild che per svariati chilometri, da una parte all’altra del greto, rende lento e faticoso l’avanzare in mezzo alle rocce e agli alberi caduti. Fra scoiattoli e una donnola che si ferma sorpresa di vederci in un luogo di certo poco battuto dall’uomo ammiro il “selciato” (probabile riserva idrica) coperto dall’acqua che evidenza gli strati geologici di centinaia e migliaia di anni. Si attraversa anche il Chiarinello fino ad arrivare al Villaggio degli Arcari. ruderi coperti dal muschio che dimostrano come in epoche remote gli abitanti lavoravano i faggi per ricavarne sedie e le arche costruite per la conservazione del pane. Come anche la raccolta delle faggiole cioè i frutti del faggio importante risorsa economica. Si risale fino ai ruderi del Molino Cappelli con l’adiacente e restaurata Chiesa di San Martino resa ancora più particolare dalla recente nevicata con l’imponete Monte Corvo che si erge proprio sopra. Ulteriore approfondimento sul sito  https://www.icorridoridelcielo.it/il-mulino-san-martino-alla-masseria-cappelli-il-villaggio-degli-arcari-e-il-rifugio-fioretti/

Si torna indietro per risalire il vicino pendio che porta ai resti del basamento del Castello del Chiarino con il villaggio adiacente sottostante. https://www.icorridoridelcielo.it/il-misterioso-castello-del-chiarino-fino-ad-arrivare-alla-discreta-cappelletta-di-san-martino/.

Si termina nel soffermarsi su alcune incredibili opere che hanno permesso la realizzazione del grandioso Acquedotto del Chiarino costruito nel 1927 (anno V)  dai Fratelli Del Fante di Rocca di Mezzo a dimostrazione di come ancora oggi si possono godere dei benefici dell’ingegno, della volontà e delle capacità degli uomini di un mondo che non esiste più”. https://www.icorridoridelcielo.it/lacqua-un-bene-prezioso-salvaguardiamola/.

Un tratto della strada Romana “Via Cecilia” in località Porcinaro che metteva in comunicazione la costa Adriatica con Amiternum
Il selciato rinvenuto sotto le acque del torrente del Chiarino (possibile riserva idrica)
Il luogo dove il Chiarinello si immette nel torrente principale del Chiarino
Il Villaggio degli Arcari
La torre di avvistamento del Mulino Cappelli dove, prevalentemente, attraverso la lavorazione/spremitura dei semi di faggio (faggiole) si ricavava l’olio combustibile per le lampade.  

La discreta Cappelletta di San Martino sovrastata dall’imponente cresta ovest di Monte Corvo.
Mozziconi del muro perimetrale del Castello del Chiarino, uno dei castelli fondatori della città dell’Aquila.
Uno dei tombini d’ispezione dello storico Acquedotto del Chiarino costruito nel 1927 (anno V) dai Fratelli Del Fante di Rocca di Mezzo che ancora oggi è a servizio della popolazione Aquilana: un opera di alta ingegneria idraulica.

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